MAPPE DI TIRO E RUOLI
Bentornati su Hack a Stat! Questa nuova analisi ha uno scopo ben preciso: sfatare il mito della morte del mid-range. E per farlo, ho voluto far evolvere i miei classici grafici statici. In questo articolo infatti troverete solo mappe di tiro in formato video.
Introduzione
Qualche tempo fa discutevo assieme ai miei colleghi di podcast di questo tweet di Goldsberry:
Il grafico pubblicato dallo statista mostra la distribuzione dei punti realizzati di tutta l’NBA durante l’intera regular season. È evidente come oggi le squadre NBA siano ormai consapevoli di quali siano i migliori tiri da prendere, ovvero da 3 punti e al ferro. L’ho spiegato anche io in altre mie analisi: questi due tipi di tiro forniscono i migliori valori di PPS (point per shot), risultando essere quindi i più efficienti. I tiri dal mid-range rimangono una rarità se confrontati con il resto dei tiri. Ma ciò non vuol dire che non vengano più utilizzati.
Mappe di tiro in base ai ruoli
Ciò che infatti ritengo sbagliato sia semplificare questa evoluzione tattica con frasi come “Il mid-range è morto!” o, per motivi praticamente uguali “Il post basso è morto!”. Tali semplificazioni possono ingannare (anzi, hanno già ingannato) utenti e amanti della pallacanestro meno attenti: il rischio di queste semplificazioni è infatti portare a pensare che i tiri dalla media siano sempre e solo tiri non efficienti e che non servano a nulla nell’economia del gioco. E ciò è sbagliato.
In tal senso, le mappe di tiro come quella riportata da Goldsberry sicuramente non aiutano. Non che siano sbagliate – non lo sono – ma le ritengo fuorvianti. Sommare assieme i tiri di tutti i giocatori è come sommare le classiche mele con le pere. Come ho cercato nel mio piccolo di spiegare attraverso i Ruoli Avanzati e Semplificati, i giocatori ricoprono differenti ruoli in campo e ognuno di essi ha zone e tipologie di tiro preferite.
Seppur sia consapevole di questo fatto da diverso tempo, non avevo mai pensato di visualizzare tale fatto tramite le shot chart. Ringrazio quindi Lorenzo Neri che mi ha dato l’idea e mi ha concesso il diritto di furto della stessa. A seguire troverete dunque dei video in cui, squadra per squadra, si possono osservare le differenze delle mappe di tiro dei creatori di gioco e degli altri giocatori. Confrontando infatti le mappe di tiro filtrate in questa maniera, risulterà evidente come i ruoli e le caratteristiche dei giocatori influenzino enormemente il gioco, alternando la percezione di quelle sommarie che troviamo normalmente in rete. Partiamo con quelle NBA, reperite dal sito ufficiale.
Mappe di tiro nba
Come appena detto, filtrando per ruoli le mappe di tiro a seconda dei ruoli si ottengono grafici alquanto interessanti. Il grafico è inoltre fortemente influenzato dalle caratteristiche dei giocatori stessi. Come è facile ipotizzare, tra i creatori possiamo trovare giocatori più avvezzi ad attaccare il ferro o a tirare da dietro l’arco. Ho quindi suddiviso in mini gruppi i video, in modo da analizzare le caratteristiche comuni tra di essi. Ogni video mostra nei primi 5 secondi la mappa di tiro dei creatori di gioco della squadra, mentre nei restati 5 secondi troverete la mappa di tiro di tutti gli altri giocatori. Gli handlers selezionati sono quasi sempre esterni; in alcuni casi però tra di essi ho selezionato creatori di gioco particolari, come Draymond Green o Jokic. Perdonatemi se non sono esattamente handlers, ma creatori.
Tiratori dal palleggio
In questa categoria troviamo Portland, Golden State, Atlanta, Dallas, ovvero squadre i cui creatori amano prendersi tiri dal palleggio da oltre l’arco. Ciò genera comunque dei vantaggi per i propri compagni: gli utilizzatori delle logo-triple infatti, tipo di tiro sempre più diffuso, costringono i propri difensori a seguirli ben oltre l’arco. A quel punto, il PNR (o logo-PNR) risulta essere ancora più complicato da marcare: il palleggiatore ha più spazio per accelerare e concludere al ferro, il rollante ha più spazio per il taglio, il difensore del bloccante deve uscire ancora di più dall’area. Osserviamo dunque qualche mappa di tiro:
Squadre con questo tipo di creatori di gioco sono più propense a non prendersi in nessun caso tiri dal mid-range, sfruttando appunto quanto spiegato sopra. L’abilità dei propri giocatori nel tiro da 3 punti permette loro di giocare PNR più lontani dal canestro, garantendo quindi la possibilità agli handler di prendere una tripla anche dopo aver superato il blocco. Per questo primo blocco di mappe di tiro balza all’occhio soprattutto l’utilizzo delle corner-three. Le triple da quella posizione sono comunemente prese in situazioni di spot-up, tipologia di tiro prediletta per i giocatori il cui compito è allargare il campo. Tale fatto lo ritroveremo in ogni blocco di video, dato che è praticamente impossibile vedere creatori di gioco creare partendo dall’angolo.
Slasher
In questo secondo blocco troviamo invece la squadre in cui i loro creatori di gioco amano attaccare il ferro. Philadelphia e Milwaukee sono i primi due esempi che possono venire in mente. Queste squadre cercano di allargare il campo quanto più possibile per permettere ai propri creatori di attaccare il ferro con facilità. Ciò permette anche ai creatori di trovare scarichi ai tiratori una volta giunti al ferro. Osserviamo i grafici:
In questo caso le corner-three, se possibile, sono ancora più utilizzate dagli altri giocatori: questo proprio per quanto detto sopra riguardo alla possibilità di trovare un compagno smarcato. Durante una penetrazione infatti lo scarico più comodo è al compagno posizionato nell’angolo opposto al lato di penetrazione. Ecco spiegato perché le corner-three sono leggermente più marcate rispetto alla categoria precedente. Ancora una volta però, i tiri dal mid range sono raramente sfruttati; gli slasher infatti preferiscono concludere nella cosiddetta short range con un floater piuttosto che fermarsi prima e tentare un tiro in sospensione dalla media.
Mid ranger
Arriviamo dunque ad osservare le squadre in cui i creatori sfruttano lo spazio libero tra il ferro e l’arco dei tre punti. Infatti, l’attuale conformazione degli attacchi NBA porta ad avere giocatori tutti al di fuori della linea del tiro pesante. Al contempo, la difesa è focalizzata a non concedere tiri da quella zona e al ferro: tutto ciò porta alla creazione di spazi più o meno liberi tra l’arco e l’area. È proprio in quella “terra di nessuno” che alcuni giocatori amano concludere: la difesa tendenzialmente concede quel tiro e difficilmente arrivano aiuti (dato che si lascerebbero liberi giocatori fuori dall’arco e in prossimità del ferro). I mid ranger però garantiscono efficienze abbastanza alte in modo da far risultare quel tiro comunque valido.
Il mid-range è dunque morto? Assolutamente no e come si può notare, diverse squadre tendono tuttora a sfruttarlo. Ad esempio, i Clippers hanno Kawhi e George, due maestri nel costruirsi tiri in quella zona; ciò però non ha precluso alla squadra di Los Angeles di mediare il terzo Offensive Rating della regular season. Questo perché gli altri giocatori continuano a sfruttare i tiri comunemente più efficienti, come si può notare dalle mappe di tiro degli “Others”.
Creatori misti
Ci sono infine squadre con creatori di gioco che non hanno una predilezione per una certa zona di tiro. Sfruttano in maniera più o meno equilibrata le varie conclusioni viste finora.
Denver penso sia l’esempio più lampante di tale categoria: avendo Jokic e Murray come creatori di gioco (almeno fino a che Murray ha giocato), la mappa di tiro dei creatori mostra uno sfruttamento quasi omogeneo di tutto il campo. In questa categoria ricadono comunque diverse squadre, a riprova del fatto che le caratteristiche dei singoli giocatori influenzano la mappe di tiro.
Prime conclusioni
Come si può facilmente notare quindi, le shooting chart che troviamo in rete, quelle che mostrano come determinati tiri siano ormai rarissimi, sono in realtà mappe di tiro fortemente influenzate dai tiri presi dai finalizzatori e stretch players. La realtà è che tiri come quelli dal mid-range sono sì poco redditizi, ma lo sono appunto per quella categoria di giocatori. Per i creatori invece sono tuttora buoni tiri.
Le mappe di tiro degli “Others” mostrano quale sia lo scopo dei non-creatori, ovvero generare lo spazio ai propri playmaker per poter attaccare e creare occasioni di tiro per i compagni. In altre parole, dalle seconde mappe di tiro possiamo visualizzare lo spacing odierno delle squadre NBA e quali siano gli obiettivi finali dell’attacco (tiro da 3 punti e al ferro). Ma ciò non toglie che i palleggiatori possano comunque sfruttare altre zone di campo, sia per segnare, sia per attrarre la difesa per poi servire i compagni smarcati. E, tra queste zone di tiro, ci sono anche le zone dalla media.
Un discorso pressoché uguale lo si può fare anche per il post basso: è sicuramente un opzione di tiro a medio-bassa efficienza, ma è lo se prendiamo il dato complessivo. Se sfruttato a dovere, il post basso può indurre ad aiuti difensivi e successive rotazioni che creano possibilità di tiro da 3 punti ad esempio. Il fatto è che ci sono pochi giocatori in grado di eccellere in quella dinamica e dunque il loro campione risulta essere piccolo rispetto al globale.
E in Eurolega?
Per l’Eurolega, grazie ai dati Instat, ho avuto la possibilità di creare delle mie mappe di tiro. Sono molto caserecce, ma penso che raggiungano lo scopo prefigurato, ovvero mostrare le differenze delle mappe di tiro tra creatori e altri giocatori anche per la massima competizione europea. In questo caso però i dati sono disponibili per zone prestabilite: ho dunque preso i dati di ogni zona e ho calcolato la frequenza di tiro rispetto al numero totale di conclusioni. La scala di colore mostra tale frequenza.
Per l’Eurolega ho avuto anche l’opportunità di creare la mappa globale: quindi, per iniziare, osserviamo le differenze generali della Lega. Riporto anche la scala di colore utilizzata per evidenziare l’utilizzo delle diverse zone.
I differenti regolamenti e le differenti spaziature tra le due leghe, creano alcune diversità con le mappe di tiro viste in precedenza. Infatti, alcune zone calde nelle mappe di tiro NBA degli “Others”, in Europa non sono altrettanto calde. Come già sappiamo, le triple dall’angolo non sono cercate con la stessa insistenza qui in Europa: questo non perché siano meno efficienti rispetto a quelle NBA, ma per una mera questione di spazio. Il rettangolo che si forma con le linee di bordo campo e il tratto lineare dell’arco da 3 punti è molto più stretto e corto rispetto al corrispettivo in NBA: ciò porta a una maggior difficoltà nel creare e nel prendere quei tiri, che determina una minor frequenza di utilizzo.
Altra differenza è la frequenza di tiri fuori dalla restricted area: in NBA, essendoci la regola dei 3 secondi difensivi, le possibilità di giungere la ferro sono un po’ più alte rispetto a quelle europee. In Europa quindi, è più comune fermarsi poco prima dell’area e prendersi un tiro per evitare l’aiuto difensivo al ferro del centro avversario. Ciò si traduce in zone di tiro utilizzate con una discreta intensità.
Lato handlers invece, non si notano grandi differenze con le mappe di tiro NBA: come accade di là, in linea di tendenza i creatori tendono a prendere triple centrali e attaccare il ferro. Osserviamo ora le mappe di tiro squadra per squadra.
Mappe di tiro squadra per squadra
La suddivisione nelle zone di campo rispetto alle heat map utilizzate per la NBA non permette di valutare nel dettaglio le scelte di tiro dei vari creatori di gioco. Le 3+5 zone oltre il cerchio delle restricted area mischiano differenti tipologie di tiro come i floater, i tiri in avvicinamento, i tiri dal mid range e i long 2. Risulta dunque difficile affermare con certezza quali siano le squadre di Eurolega che sfruttino di più determinate conclusioni. Limitandoci alle zone, è palese come la zona dei long-2 sia utilizzata davvero pochissimo. Difficilmente troviamo delle “mosche bianche”: tutte le squadre sfruttano le zone di campo più redditizie, sia con gli handler che con gli “Others”; l’unica eccezione può forse essere l’Asvel, che sfutta leggermente di più i long-2 centrali. Probabilmente ciò è dovuto alla distanza da canestro con cui vengono giocati i PNR.
So che poi possa suonare strano, ma il Khimki è stata la squadra più moderna di questa edizione: osservando il suo grafico, si nota come abbia sfruttato al meglio le zone oltre l’arco e le triple dall’angolo.
Conclusioni finali
Purtroppo le mappe di tiro disponibili per l’Eurolega non permettono un’analisi dettagliata come fatta per l’NBA. Rimane evidente che le differenze regolamentari e di spazio disponibile tra NBA e Europa creino situazioni diverse tra le due leghe: ciò però non cambia il compito principale degli attacchi, ovvero cercare tiri da 3 punti e al ferro. In tal senso, le mappe di tiro degli “Others” di NBA e Eurolega sono praticamente identiche.
Per quanto riguarda gli handlers, non potendo analizzare nel dettaglio le zone di tiro, possiamo notare come le zone privilegiate siano bene o male le solite; in Europa sembrerebbe che sia più raro imbattersi in mid-rangers.